Sul  fronte della questione “liceo quadriennale” si sono registrati due fatti nuovi nel nostro territorio.

Quello molto significativo, che merita di essere conosciuto e valorizzato, è stato prodotto dal liceo classico “Gioacchino da Fiore” di Rende. All’unanimità il collegio docenti di quella scuola, che non può essere certo accusata di “passatismo” attuando i docenti sperimentazioni di metodologie innovative, ha rifiutato il cosiddetto “liceo breve” spiegandone le motivazioni in un interessante documento. Dall’impossibilità reale di “comprimere in 4 anni ciò che si dovrebbe svolgere in 5”al rischio concreto di rinunciare al progetto di “scuola inclusiva e per tutti” e di “creare un percorso privilegiato per gli studenti provenienti da ambienti familiari a più alto tasso di scolarizzazione”. Un bel documento, che come FLC-CGIL condividiamo appieno, rivelatore di quella giusta tensione al compito sociale e formativo dell’istruzione che una scuola pubblica non può non svolgere.

Analoga attenzione non si registra purtroppo al liceo “Della Valle”, dove la dirigente ha presentato al collegio docenti una proposta di “liceo breve” che è stata approvata. Decisamente “sui generis” (per non dire altro) la modalità con cui si è svolta la votazione: per chi concordava con la proposta della dirigente era sufficiente assentire, per chi aveva valutazione contraria era necessario motivare il proprio dissenso (!). Che strana concezione della democrazia: se sei d’accordo con me basta alzare la mano, se non sei d’accordo con me invece devi spiegare perché!

Le dinamiche comunque appaiono ben chiare: alcuni dirigenti tengono molto a che la scuola che dirigono chieda questa sperimentazione, nonostante si prevede per sole cento prime classi in tutto il Paese, per fregiarsi di una medaglia di fronte al MIUR di cui ci si vuole presentare interlocutore affidabile, anzi fedele ed ossequioso esecutore delle direttive. E molti docenti, pur ben consapevoli  della assoluta negatività di questa sperimentazione (che, tra l’altro, al di là delle palesi bugie significa anche perdita di posti di lavoro per il personale scolastico), tengono molto a non entrare in collisione con qualche preside-padrone, per un falso quieto vivere e temendo di subire possibili ritorsioni.

 

 

Pino Assalone             segretario provinciale FLC-CGIL

Francesco Gaudio       presidente direttivo provinciale FLC-CGIL

 

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